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Acque rosse, rinvio a giudizio per i dirigenti dell’Aqp

Per il tribunale di Lecce, in merito al caso delle “acque rosse”, i dirigenti dell’Acquedotto Pugliese sono da processare. A questa decisione è giunto il gup Ines Casciaro che nell’udienza del 1° febbraio scorso ha disposto il rinvio a giudizio per Giuseppe Valentini e per Emilio Tarquini, per  i quali invece il collegio difensivo aveva chiesto il “non luogo a procedere”. In sostanza sono state accolte le tesi del pubblico ministero Maria Consolata Moschettini e dei difensori delle parti civili, gli avvocati Alberto Russi, Fabrizio D’Errico, Francesco D’Agata, Andrea Imbriani e Pallara.
Per Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e componente del comitato “No Acqua Rossa”, questo “è il primo passo per l’accertamento della verità”. Lo stesso esponente dell’Idv invita “le autorità che procedono ad effettuare tutti gli accertamenti del caso, al fine di evitare che il fenomeno si riproduca accertando tutte le responsabilità”. L’udienza del processo è stata fissata al 27 aprile prossimo innanzi alla prima sezione del Tribunale penale di Lecce.