Non c’è pace per i cittadini di Melendugno che da anni combattono con l’annoso problema dell’acqua sporca che fuoriesce dai rubinetti delle case in alcuni quartieri del paese. Un problema, quello dell’ “acqua rossa”, va avanti dal 2007 e che non è mai stato risolto definitivamente, neanche dopo la condanna da parte della Magistratura di un dirigente dell’Acquedotto Pugliese nel novembre dello scorso anno. Intanto in questi giorni numerosi cittadini stanno ricevendo dei preavvisi di sospensione nell’erogazione dell’acqua -a partire da settembre prossimo- e formale messa in mora per il mancato pagamento di alcune bollette Aqp relative agli anni 2010/2011 (da notare che da allora gli stessi non ricevevano più bollette dell’acqua).
Al danno dell’acqua sporca che sgorga dai rubinetti di casa si aggiunge dunque la beffa di essere obbligati a pagare un servizio erogato (è proprio il caso di dirlo) molto male. A questo si aggiunga il fatto che, se l’acqua fornita dall’Aqp, non è potabile le tariffe -hanno fatto sapere dal Comitato “No Acqua Rossa”- devono essere dimezzate, come previsto dall’articolo 13 del Comitato Interministeriale dei Prezzi. A prendere le difese delle vittime dell’ “acqua rossa” ci sta pensando Federconsumatori, che a proprio a Melendugno ha una propria sede distaccata presso lo studio dell’avvocato Francesco Stella.