Il colonnello salentino si è imposto nei 100 metri nella seconda edizione dei giochi in corso a Quito
C’è un Salento sportivo che tiene alto il nome del territorio e dell’Italia nel mondo, e lo fa nel generale silenzio della comunicazione di massa. Si tratta del Colonnello del Ruolo d’Onore Carlo Calcagni, nato il 30 ottobre 1968 in Germania, cresciuto a Guagnano e residente a Cellino San Marco. Nella giornata di ieri, il militare salentino si è aggiudicato la medaglia d’oro nei 100 metri nella seconda edizione del Campionato del Mondo Militare di Paratletica, in corso dal 18 al 24 agosto a Quito, capitale dell’Ecuador.
Paracadutista della Folgore, pilota e istruttore di elicotteri, Carlo Calcagni ha subito una massiccia contaminazione di metalli pesanti nel 1996, nel corso della missione in Bosnia/Erzegovina, venendo così affetto dalla cosiddetta MCS, Sensibilità Chimica Multipla; si tratta di una patologia che lo pone quotidianamente a seri rischi per la sua salute e che contrasta con numerose cure giornaliere e periodici ricoveri in Inghilterra in una delle poche cliniche specializzate; la MCS è stata anche la causa polineuropatia cronica, sclerosi multipla e parkinson.
Il suo nome balzò agli occhi della cronaca quando denunciò il silenzio delle istituzioni italiane sui pericoli che i militari correvano in quelle zone di guerra, in particolare sull’utilizzo di uranio impoverito e altri metalli pesanti dai bombardieri della Nato.
La sua malattia non gli ha però mai impedito di continuare a praticare sport, ciclismo soprattutto, diventando tra i principali esponenti internazionali in ambito paralimpico. Con la sua bicicletta/triciclo si è imposto in numerose competizioni internazionali, aggiudicandosi, tra gli altri, due medaglie d’oro nella Coppa del Mondo di Paraciclismo e cinque medaglie d’oro suddivise in due edizioni degli Invictus Games (2016 Orlando, 2022 L’Aia), sempre come atleta del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa. Ciclismo, canottaggio, karate e atletica sono gli sport nei quali si è sempre distinto Calcagni.
Non solo questo, perché le abilità sportive del Colonnello salentino si erano già viste ancora prima della malattia, quando si impose più volte nei campionati militari italiani e mondiali di ciclismo.
L’ennesimo trionfo di Calcagni, come tutti gli altri finora ottenuti, non deve essere considerato solo a livello sportivo, come lo stesso atleta paralimpico ha spiegato sulla sua pagina Facebook: “Un risultato che mi riempie di gioia ed orgoglio, ma che per me non è il vero traguardo. La vittoria più grande non si misura con il metallo di una medaglia, ma con ciò che resta nel cuore: la fratellanza, il rispetto ed il camminare insieme, fianco a fianco, anche da avversari. È questo lo spirito che porto dentro e che voglio condividere con tutti voi: perché nello sport, come nella vita, la vera forza non è superare gli altri, ma sostenersi a vicenda. Grazie a chi crede in me ed a chi corre o cammina con me, sempre e comunque. Mai arrendersi, nonostante tutto e tutti, costi quel che costi”.
[Foto: difesanews.com]


