Terminati i lavori voluti dalla Provincia di Lecce e finanziati dal Ministero dei Trasporti. Questa sera è tornato accessibile il celebre passaggio del Capo di Leuca
Simbolo, negli anni ’60, di un filone di ingegneria strutturale altamente innovativa, lo storico Ponte del Ciolo, situato in località Gagliano del Capo, torna da oggi a nuova vita. Si è svolta oggi la cerimonia che ha inaugurato l’apertura del Ponte, con la l’accensione dell’illuminazione, il taglio del nastro e il passaggio della prima vettura. Erano presenti, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, i consiglieri provinciali Ippazio Morciano e Francesco Volpe, il sindaco di Gagliano del Capo Gianfranco Melcarne, il dirigente del Servizio Viabilità dell’Ente Luigi Tundo, il presidente dell’Unione Comuni Terra di Leuca Gabriele Abaterusso, le autorità civili e religiose.
Si sono conclusi, infatti, i lavori voluti dalla Provincia di Lecce, che è riuscita ad ottenere un finanziamento di oltre 4 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Risorse che hanno permesso di attuare il progetto di risanamento, consolidamento e adeguamento sismico e funzionale (progettista Claudio Giancane, responsabile del progetto Anna Maria Riccio) della maestosa opera, inserita in un contesto paesaggistico di particolare bellezza, tra gli scenari naturali più suggestivi del Salento. L’impresa che ha curato i lavori è la “Consolidamenti speciali srl” di Catania, ditta sub appaltatrice “MGM srl di Vitigliano”.
Lunga circa 60 metri, l’opera d’avanguardia, tutta salentina, si trova lungo la strada provinciale 358, litoranea della costa adriatica del Salento, in corrispondenza di un’insenatura rocciosa profonda circa 30 metri. Dall’ottobre del 2006 fa parte del Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase.
Il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva descrive la sua soddisfazione: “Oggi è una data indimenticabile per il nostro Ente e per tutta la comunità che rappresento. Con la riapertura dello storico ponte del Ciolo, reso più bello, sicuro e percorribile da tutti, festeggiamo la conferma del buon lavoro fatto e della sinergia impiegata per arrivare a questo memorabile risultato. Un lavoro di squadra che ha visto insieme Provincia, Comuni e altre istituzioni del territorio impegnate per un obiettivo comune: migliorare sotto ogni aspetto, e in tempi brevi e certi, una infrastruttura strategica per la viabilità del Salento. Siamo pronti a consegnare quest’opera ai salentini che vivono ogni giorno questa splendida terra e ai tanti turisti che arriveranno, da qui ai prossimi mesi, per scoprirla o riscoprirla, per viverla con tutti i cinque sensi in tutta la sua bellezza, fatta anche di panorami mozzafiato tra cielo, mare, natura e strapiombi rocciosi, proprio come quello che si può ammirare dal ponte. Perché il Ciolo non è solo ingegneria d’avanguardia, ma anche poesia per gli occhi”.
La struttura originaria, ad arco sagomato tipo Maillart, è stata progettata dall’ingegnere leccese Antonio La Tegola e realizzata dalla Provincia di Lecce, tra il 1962 e il 1967. Il ponte è stato sottoposto, negli anni, ad altri interventi di manutenzione per la presenza dell’aggressivo aerosol marino che intacca le superfici. I lavori che si sono conclusi sul “Ponte Ciolo icona del Salento” sono serviti al recupero funzionale della struttura e all’adeguamento alle nuove norme, sia in termini di transitabilità, che sismici.
Il Ciolo è finalmente percorribile da tutti i mezzi previsti dal Nuovo Codice della strada e rispetta le nuove Norme tecniche sulle costruzioni del 2018. Tutte le opere strutturali sono ora protette attraverso materiali, tecnologie e rivestimenti altamente innovativi, tali da conferire al ponte una vita utile di progetto di almeno 65 anni, arco di tempo in cui non saranno necessari altri interventi di manutenzione straordinaria. Attraverso l’ampliamento degli sbalzi su entrambi i lati della carreggiata, i marciapiedi sono adeguati alla normativa sul superamento delle barriere architettoniche, accessibili ai disabili. In questo modo, inoltre, si adattano anche alla realizzazione di un percorso ciclo pedonale. Sul lato strada e sul lato mare sono inserite nuove barriere di protezione innovative e di alto valore estetico, che impediranno anche di effettuare pericolosi tuffi dall’alto della struttura.
Grande l’entusiasmo anche di Ippazio Morciano, consigliere provinciale delegato alle Politiche di valorizzazione del Litorale adriatico e Pianificazione della viabilità. “L’inaugurazione odierna rappresenta un momento storico per il nostro territorio, per cui la Provincia di Lecce non solo ha dimostrato attenzione e impegno, ma ha concluso tutte le attività utili nel tempo prestabilito, restituendo al ponte piena funzionalità e sicurezza. E questo, mi si consenta di dirlo, è un fatto meritorio di cui sono orgoglioso: tutto ciò è stato possibile perché struttura tecnica, uffici, impresa e parte politica hanno remato nella stessa direzione, non lasciando nulla al caso. L’opera – completamente rinnovata sia in termini di sicurezza e stabilità, sia in termini di accessibilità e fruibilità in relazione alla mobilità lenta, con l’allargamento delle sede stradale a corsie riservate a pedoni e ciclisti – si inserisce nel più ampio contesto di riqualificazione dell’area costiera adriatica prevista dal progetto della Provincia di Lecce, già finanziato con le risorse del CIS Brindisi-Lecce-Costa adriatica. È così che, oltre al rispetto dei tempi di esecuzione dei lavori, stiamo progettando il futuro e lo sviluppo integrato del Salento”.
Infine, il consigliere provinciale delegato alle Strade Francesco Volpe aggiunge: “Era necessario profondere il massimo dell’impegno per garantire la riapertura di un’arteria stradale fondamentale per la mobilità del sud Salento e del territorio provinciale tutto. Lo abbiamo fatto e lo abbiamo fatto entro i termini stabiliti. È un giorno di festa perché la Provincia di Lecce ha dimostrato di poter fare gli interessi delle comunità, aumentando gli standard qualitativi dell’infrastruttura e rifunzionalizzandola a vantaggio della mobilità lenta. Un ringraziamento agli Uffici diretti dall’ingegnere Tundo, all’impresa e alla direzione dei lavori: hanno compreso fino in fondo le istanze di un governo provinciale attento alla sicurezza dei cittadini e alla riqualificazione del territorio, in chiave di sostenibilità paesaggistica e ambientale”.