Dal finto incidente all’inesistente perdita di gas: le “scuse” dei malviventi per derubare persone sole e indifese
Truffe agli anziani, i Carabinieri mettono in guardia. Da mesi infatti il comando provinciale dell’Arma è impegnato in una campagna di sensibilizzazione promossa in collaborazione con associazioni di categoria, parrocchie e centri di assistenza. Attraverso numerosi incontri in tutta la provincia (l’ultimo dei quali a Maglie nei giorni scorsi, a cui hanno preso parte il comandante Francesco Zaccaria e il dottor Gianfranco Ruggeri, esperto di Marketing Digitale) l’obiettivo è quello di far maturare una maggiore consapevolezza del fenomeno criminale. In particolare, a rischio sono le persone anziane per via di specifici fattori di vulnerabilità (l’età anagrafica, il minor vigore fisico e psicologico, il bisogno di comunicare, il vivere da soli in casa) che le rendono facili prede. I criminali, presentandosi in abiti eleganti, con modi gentili e innate capacità empatiche, agganciano le vittime facendo spesso leva sui loro sentimenti più profondi.
Nell’ultimo episodio denunciato ieri per esempio, ricordano i Carabinieri del comando leccese, i truffatori hanno “agganciato” una 80enne facendole credere che il proprio figlio era stato arrestato a seguito di un grave incidente stradale ed era necessario pagare subito una cauzione per rimetterlo in libertà. L’amore per il proprio figlio e l’angoscia di saperlo in difficoltà hanno portato la donna ad abbassare ogni sua difesa solo per qualche minuto, tempo sufficiente per consentire a uno dei truffatori di entrare in casa e portare via quanto più possibile, mentre un altro teneva impegnata la vittima facendola parlare al telefono con un terzo complice, che si fingeva carabiniere.
Le tecniche utilizzate dai truffatori
Oltre alla tecnica della “cauzione”, sopra descritta, è altresì utilizzata quella della “perdita del gas”: due malintenzionati, fingendosi tecnici del gas, dopo aver scaricato il contenuto di una bomboletta per la ricarica degli accendini sul pianerottolo di casa, suonano alla porta e invitano la vittima a uscire subito dall’appartamento avendo rilevato una fuga di gas. Anche in questo caso, la sorpresa a la paura inducono la vittima ad abbassare ogni sua difesa, consentendo ai due sconosciuti di entrare in casa e portare via i contanti e i gioielli, normalmente custoditi in camera da letto senza alcuna particolare precauzione.
Numerose altre sono le tecniche rilevate a livello nazionale, molto fantasiose, spesso attuate da finti corrieri che chiedono denaro contante per consegnare un pacco urgente, o da finti dipendenti delle poste/banche che, appena prelevato del contante, seguono per qualche metro la vittima per poi raggiungerla e chiedere di poter fare una verifica, avendo verosimilmente ricevuto una somma inferiore a quella dovuta, sostituendo le banconote appena prelevate con altre false alla prima distrazione. O ancora, la tecnica del “rimborso insperato”, attuata da una finta dipendente dell’Agenzia delle Entrate che si presenta a casa della vittima prescelta, affermando che c’è stato un errore nella sua dichiarazione dei redditi e che potrebbe avere un consistente rimborso se presenta alcuni documenti, visionando i quali un complice ne approfitta per girare indisturbato per casa.
In tutti questi casi, anche quando chi si presenta – in abiti civili – afferma di essere un Carabiniere, il primo consiglio dell’Arma è di chiamare senza esitazione il 112.