Assemblee dalle 12 alle 14 in viale De Pietro, via Brenta, all’Udepe e al Tribunale dei Minorenni
Giornata di mobilitazione per le sedi salentine del Ministero della Giustizia. Domani, venerdì 10 marzo, in quattro uffici giudiziari di Lecce sono in programma presidi con assemblee tra le 12 e le 14, per protestare contro lo stallo governativo: “A quattro mesi dall’insediamento dei nuovi vertici ministeriali e di fronte alle gravissime criticità vissute nelle amministrazioni della Giustizia, ancora nulla è stato fatto. E intanto le relazioni sindacali sono ferme al palo”, dicono i rappresentanti sindacali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, UilPa-Uil.
Il programma degli incontri toccherà i quattro uffici giudiziari della città. All’esterno di ogni sede sono previsti anche dei sit-in. Al Palazzo di Giustizia di viale De Pietro l’assemblea del personale in servizio è convocata nell’aula d’udienza numero 8, al piano terra. I dipendenti dell’ufficio di via Brenta si riuniranno nell’aula d’udienza della Corte d’Appello, sezione Lavoro (piano terra; sit-in davanti al vicino ufficio del Giudice di Pace). Nel Tribunale dei Minorenni, l’assemblea è convocata nell’aula d’udienza della “Chiesetta”. All’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna (Udepe) ci si riunirà nella sala conferenze.
Le richieste: pagamento del salario accessorio del 2019 al personale in servizio negli archivi notarili e pagamento del salario accessorio 20-21 a tutti i lavoratori della Giustizia (e apertura della contrattazione sul 22-23; sblocco delle progressioni economiche orizzontali, ora ferme al 2019; ampliamento degli organici di tutti i dipartimenti e piano straordinario di assunzioni nelle funzioni centrali e nella dirigenza; costruzione di un corretto sistema di relazioni sindacali; sblocco delle carriere, applicando gli accordi già sottoscritti; tavolo di confronto per la definizione del contratto integrativo; scorrimento graduatoria per le assunzioni negli Uffici notificazioni, esecuzioni e protesti e informatizzazione degli stessi; miglioramento delle procedure previste dal Pnrr su digitalizzazione e smaterializzazione, che stanno rallentando i processi e compromettendo la possibilità di concedere il lavoro agile previsto dal Ccnl; pagamento incentivo ai lavoratori che assicurano servizi connessi agli appalti di lavori, servizi e forniture.