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Il “sogno” del cardinale Panico compie 50 anni

Nel mese di ottobre si celebra il Giubileo dell’ospedale di Tricase, centro di eccellenza e punto di riferimento per l’intero sud Salento 

 

Si è aperto col mese di ottobre il Giubileo per il 50° anniversario dell’Ospedale “Cardinale Giovanni Panico”, una struttura che negli anni è diventata il fiore all’occhiello per la città di Tricase e che compie il suo decimo lustro. Il primo ricovero risale esattamente al 1° ottobre 1967 e da allora l’Ospedale ha fatto passi da gigante. La struttura, oltre ad essere radicata nel territorio di Tricase, è fortemente connessa anche nella sua storia grazie al fondatore: il cardinale Giovanni Panico. Nato a Tricase nel 1895, ordinato sacerdote nel 1919, dopo una breve esperienza pastorale nella Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca, per circa quarant’anni ha ricoperto il ruolo di missionario diplomatico della Santa Sede “a servizio della pace e dell’intesa tra i popoli” in numerosi Paesi del mondo: Colombia, Argentina, Cecoslovacchia, Baviera, Australia, Nuova Zelanda, Indonesia e Isole del Pacifico, Perù, Canada e Portogallo. Ma non dimenticò mai il suo Paese così, nell’omelia del 1958 all’interno della Chiesa Madre, promise ai concittadini ciò che nel tempo si realizzò. 

Oggi il nosocomio, gestito dalle Suore Marcelline, porta avanti l’opera voluta dall’illustre porporato improntata all’umanizzazione della medicina. Una filosofia ricordata nei giorni scorsi da monsignor Vito Angiuli della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca, durante la Messa Solenne di inaugurazione del Giubileo nella Cappella dell’Ospedale: “Fai della tua vita un sogno, e di un sogno una realtà -ha esortato, citando Antoine de Saint-Exupéry- una realtà concretizzatosi grazie al connubio provvidenziale tra il sogno del cardinale Panico e le Suore Marcelline. Una realtà sempre in crescita che per continuare, ha bisogno di ‘sognatori’. Continuate la vostra opera non dimenticando mai com’è nata e le sue finalità: la guarigione di una persona non dipende solo dalle terapie che la scienza mette a punto ma anche dall’affetto che il paziente percepisce”. 

Con questo spirito, negli anni è stato affiancato all’ospedale il Polo didattico universitario, nel 1997. Del 2008 è invece la realizzazione dell’Hospice “Casa di Betania” (tra i primi in Puglia), struttura riabilitativa e per lungodegenti.