Lo stabile nelle campagne di Nardò ospita oggi sedici migranti africani ospiti della struttura, che per quattro mesi sarà gestita dall’associazione guidata da Rosa Vaglio
“Un nuovo modello di accoglienza, ce la metteremo tutta per esserne all’altezza”. Con queste parole i volontari di “Diritti a Sud”, associazione neretina che da anni si occupa di migranti, hanno accolto lo scorso 4 novembre la notizia dell’assegnazione al proprio sodalizio di Masseria Boncuri per ospitare sedici migranti. Per quattro mesi, questa la decisione del Comune di Nardò, gli immigrati troveranno riparo nell’immobile di recente ristrutturato, abbandonando il ghetto di contrada Arene-Serrazze.
Nonostante infatti la raccolta delle angurie sia lontana, alcuni ragazzi africani restano a Nardò anche dopo l’estate, arrangiandosi per quanto riguarda vitto e alloggio. Il sindaco Giuseppe Mellone ha così assegnato all’associazione neretina (“per meriti acquisiti sul campo”, ha dichiarato) le chiavi di Boncuri fino al prossimo febbraio. Una piccola grande svolta. Boncuri non è un luogo qualsiasi: da qui nel 2011 sono partite le rivolte dei braccianti “neri” vittime di sfruttamento nei campi assolati. “Diritti a sud -ha scritto Rosa Vaglio, presidente dell’associazione- nasce ufficialmente il primo novembre 2014. Due anni di lavoro intensi che ci hanno portato ad avere grande riconoscibilità anche da parte delle istituzioni. Ringraziamo tutta l’Amministrazione comunale di Nardò e il Sindaco”.
Nei giorni scorsi è cominciato il lavoro: arredare Boncuri, gestire i turni (l’associazione presidia la struttura 24 ore su 24) e organizzare le attività. “Stiamo capendo come gestire in maniera condivisa gli spazi -spiega Angelo Cleopazzo, vicepresidente di “Diritti a Sud”-. Andremo a individuare attitudini e capacità dei ragazzi, cercando per loro un inserimento lavorativo e seguendoli anche nella formazione scolastica”. I ragazzi ospiti della struttura, dicevamo, sono sedici. Il più adulto è del 1960, il più giovane del 1995. Vengono da Marocco, Ciad, Nigeria, Sudan e Senegal. Dieci i volontari neretini che dal 5 novembre si alternano a Boncuri in un clima di generale serenità.
Intanto lo scorso 13 novembre Yvan Sagnet, camerunense, è stato insignito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del titolo di “Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica” Italiana per il suo impegno contro lo sfruttamento dei braccianti africani e contro il caporalato. La sua storia cominciò proprio alla Masseria Boncuri, dove si scontrò con il fenomeno del caporalato e si fece promotore di una sollevazione collettiva contro gli stessi diventando il leader del primo sciopero dei braccianti stranieri nelle campagne di Nardò in Puglia nell’agosto 2011. “Siamo molto felici per Yvan -ha commentato Rosa Vaglio- e credo ci incontreremo il 23 novembre, quando saremo a Mesagne ad un incontro in cui è invitato anche lui”. Nel frattempo a Boncuri servono ancora prodotti per la pulizia, un frigorifero e farmaci da banco. E non solo: “Invitiamo la comunità -conclude Rosa Vaglio- a venirci a trovare. Non serve solo offrirci oggetti: si può donare anche il proprio tempo”.
Mellone: “Così laviamo l’onta del processo Sabr”
Un’assegnazione diretta, dal 5 novembre al 28 febbraio 2017. Così il sindaco di Nardò Giuseppe Mellone ha di fatto tolto sedici senzatetto dal campo di Arene-Serrazze per ospitarli a Boncuri. I 16 extracomunitari, spiegano da Palazzo Personè, sono in regola con le normative sul lavoro e la permanenza in Italia e sono stati identificati dalla Polizia. Si affrontano, in un sol colpo, problemi sociali ed igienico-sanitari. Il campo estivo di Arene-Serrazze tra l’altro sarà definitivamente chiuso e sgomberato.
Il sindaco spiega il perché di queste scelte: “Questa città finalmente non avrà più lavoratori extracomunitari che vivono per strada o nelle campagne -ha commentato Mellone- e così laviamo l’onta del processo Sabr e della mancata costituzione di parte civile da parte della vecchia Amministrazione. Boncuri sarà fulcro di tutte le attività che metteremo in campo per il 2017, con costi ridotti e senza oneri per gli affitti come è stato sino ad oggi. Soprattutto usciamo da una visione emergenziale per passare a una idea di programmazione, visto che nei prossimi giorni sarò a Bari per calendarizzare l’accoglienza del 2017 con i dirigenti della Regione Puglia. Inoltre metteremo a bando i terreni intorno a Boncuri per permettere a chi lo vorrà di utilizzarli con una logica di agricoltura sociale. La decisione di procedere con un affidamento diretto a Diritti a Sud è stata dettata dall’urgenza di trovare un tetto e un ricovero dignitoso ai migranti e scongiurare i tempi ragionevolmente più lunghi di un affidamento tramite un bando di gara (che verrà comunque messo a punto per il futuro)”.
Stefano Manca