Questa settimana vi presentiamo la storia di uno degli storici postini magliesi, il cui compleanno mercoledì scorso è stato festeggiato insieme al sindaco Ernesto Toma
Classe 1916. Una classe di cui gli stampi sono andati esauriti. La classe di Giuseppe Donadeo, detto Pippi, che mercoledì 16 novembre ha raggiunto l’invidiabile traguardo delle 100 candeline. Pippi è un personaggio conosciutissimo a Maglie, data la sua lunga militanza nelle file di un “corpo” che, fino a pochi anni fa, era un’istituzione per la gente: il portalettere. Proveniente da una numerosa famiglia di sette fratelli, è stato il protagonista di una vita che sembra quasi presa a spunto da una sceneggiatura. Compagno di classe di Aldo Moro, Pippi venne fatto prigioniero in Libia durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere successivamente trasportato in un campo di concentramento in Sudafrica, sotto gli inglesi. E il destino vuole che proprio in quel campo, grazie al suo abile stratagemma di fingersi infermiere e quindi dover passare in rassegna tutto il campo insieme ai dottori per visitare gli ammalati, riesca a ritrovare il fratello Paolo, fatto anch’esso prigioniero, per una straordinaria combinazione della vita.
La corrispondenza verso casa era sottoposta ovviamente al filtro degli inglesi, ma questo non impedisce a Pippi di comunicare a casa il lieto incontro, elaborando uno stratagemma geniale oltre ogni modo: trasformare la via di casa, sulla busta, in “Via Sto con Paolo”. Tornato dalla guerra, Pippi lavora per qualche tempo col fratello Giuseppe in tipografia, per poi diventare il postino di Maglie nella zona dell’attuale Parrocchia dell’Assunta, nei pressi di via Muro. Un lavoro che lo porta nelle case di buona parte dei magliesi, in un periodo storico in cui, senza cellulari e computer, il postino rappresentava, a differenza di oggi, uno dei pochi contatti con il resto del mondo per avere qualche comunicazione.
E forse anche la forte dedizione al proprio lavoro è una delle concause che porta Pippi a metter su famiglia molto tardi, esattamente a 51 anni, nel 1967, quando sposa Mimì e mette al mondo il suo unico figlio, Clemente. È proprio lui a fare un ritratto privato di Pippi: “È stato un padre premuroso e presente, e da buon figlio unico, sono stato sempre strapazzato e non mi è mai mancato nulla. Mio padre ha oggi 100 anni ma la sua testa non lo sa: guarda la tv, ci ricorda la scadenza delle bollette, non si perde un numero della sua ‘Famiglia Cristiana’, parla della sua preziosissima 500 del ’65. Lui è molto conosciuto dalla gente, forse perché rappresenta uno dei simboli di una Maglie che non c’è più”.
Il Comune di Maglie si è ovviamente mobilitato e ha preparato una targa riconoscimento che è stata consegnata a Pippi nel giorno del suo compleanno. A farlo è stato il sindaco Ernesto Toma in persona insieme ad una piccola delegazione comunale. Tutti a festeggiare il ‘mitico’ Pippi.
Ugo Tramacere