I volontari della sezione galatinese dell’associazione animalista, che per 15 anni hanno gestito in prima persona l’emergenza del canile di Noha, contestano l’affidamento della gestione del nuovo canile municipale ad ANTA Onlus di Massafra e lanciano una petizione on line
La storia si ripete per gli ospiti del canile di Galatina: ancora una volta è a rischio la loro salvaguardia contro la mano dell’uomo. Ed è per la loro tutela che la sezione galatinese dell’Ente Nazionale Protezione Animali sta avanzando forti preoccupazioni riguardo al bando di gara per l’affidamento del canile.
Ma partiamo dall’inizio. Verso la metà dell’ottobre 2014 il cosiddetto “canile degli orrori” di Noha è stato chiuso a seguito dei maltrattamenti attuati dal gestore sugli ospiti della struttura. Dal 2000 infatti era cominciata la constatazione di tali comportamenti lesivi della salute e della dignità degli animali, tra cui il taglio delle corde vocali di più di 200 cani a seguito delle lamentele mosse dai vicini per i continui latrati, senza parlare del ripetuti maltrattamenti. Nel novembre 2014 furono finalmente trasferiti tutti i cani ancora presenti nel canile di Noha a quello della vicina Galatina. E qui entra in gioco l’ENPA: dopo la battaglia conto il “canile degli orrori”, i volontari si dedicarono sin da subito alla cura dei poveri animali trasferiti, impegnandosi inoltre affinché venissero adottati. Gli stessi volontari dell’Ente Nazionale Protezione Animali hanno perciò gestito il canile di Galatina con parsimonia e dedizione, fino al bando di gara indetto dal Comune di Galatina, bando che prevede l’affidamento della gestione del canile e delle attività volte al contenimento del randagismo attraverso una gara da effettuarsi nel periodo compreso tra il 12 novembre 2014 e il 19 gennaio 2015.
Tale gara si basava sull’offerta economicamente più vantaggiosa ed è così che l’ANTA di Massafra si è aggiudica la vittoria. Ma L’ENPA non ci sta, e pochi giorni fa ha infatti avviato una petizione on line (che ha già raccolto oltre mille firme) rivolta al sindaco Cosimo Montagna e al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, per chiedere l’annullamento del bando di gara. Le motivazione si basano sul fatto che ANTA, Onlus con a capo un soggetto privato campano, non è probabilmente il referente più idoneo alla gestione del canile, perché all’ENPA sembra strano come un raggruppamento di imprese (con a capo un gestore campano) si interessi alla gestione di un canile nel Salento. I volontari inoltre sono indignati per il fatto di essere un ente no profit che ha dedicato innumerevoli sforzi per la salvaguardia degli animali da compagnia (ha gestito infatti il canile di Galatina per ben 15 anni) e si vedono ora messi da parte per meri profitti comunali.
La risposta dell’Amministrazione comunale sottolinea la regolarità del bando, aperto al pubblico. Ma come conoscere gli obiettivi del soggetto vincitore? La preoccupazione di ENPA riguarda perciò il destino degli animali, tra cui quelli già sottratti dal canile di Noha. Qualora la gara non dovesse essere ripetuta, la speranza è che gli affidatari del canile creino una campagna di adozione mirata non solo ad accogliere, da parte delle famiglie salentine, i cani presenti ma anche a sgravare dal bilancio comunale la loro permanenza nel canile stesso (ricordiamo che per ogni cane presente nella struttura, il comune deve versare oltre 2 euro al giorno per il mantenimento, ndr).
Martina Colucci