La spesa complessiva rimane oltre gli standard nazionali ed è una delle più alte della Puglia
I dirigenti del Comune di Lecce non se la passano male, almeno da quanto si può comprendere dai dati riferiti alle retribuzioni dell’anno 2011. Numeri da capogiro che portano il totale annuo a oltre 2 milioni di euro comprendendo anche il compenso del segretario generale.
A percepire il maggiore emolumento, Claudia Branca, dirigente ai Lavori Pubblici, che porta a casa 152mila euro. Al secondo posto di questa speciale classifica Maria Luisa De Salvo del Gabinetto del Sindaco, con 144.596euro, quindi Maurizio Guido, dirigente al Patrimonio, con 117.930 euro, Luigi Maniglio, dirigente alla Pianificazione e Sviluppo del Territorio, che guadagna 114.359 euro. A stretto giro Fernando Bonocuore, dirigente all’Ambiente e Igiene urbana con 113.311,80 euro. Il dirigente Nicola Elia percepisce 109.171 euro, Raffaele Parlangeli 108.417 euro, Domenico Capoccia, dirigente ai Tributi Locali, invece 107.546 euro. Anna Maria Perulli incassa 106.668,86 mentre Sergio Aversa, Antonio Esposito, Francesco Magnolo, Paolo Rollo, Salvatore Laudisa e Maria Teresa Romoli hanno ciascuno uno stipendio di 105.953 euro. Per finire Donato Zacheo e Giuseppe Naccarelli si devono accontentare di 104.975 euro. Su tutti svetta però il segretario generale Vincenzo Specchia, che nel 2011 ha percepito 161.700 euro.
Lo stipendio tabellare di un dirigente comunale (di ruolo o a tempo determinato) è di 43mila euro che si sommano ai circa 45mila di retribuzione della posizione e al premio di risultato (riferito all’anno precedente). È pur vero che il Comune, rispetto al 2010, ha ottenuto un risparmio di circa 170 mila euro (anche se con un dirigente in più), ma i compensi dell’Amministrazione leccese restano tra i più alti sia della Puglia che di città italiane di pari dimensioni: a La Spezia, città di 95mila abitanti, l’Amministrazione comunale, nel 2011, per i suoi 14 dirigenti ed il segretario generale, ha speso 1.356.819 euro.
Per l’assessore al Bilancio Attilio Monosi, la giunta sta già intervenendo a contenere qualsiasi spesa, “dai costi della dirigenza alle utenze fino alla cancelleria e sta lavorando ad una pesatura degli incarichi che porterà alla differenziazione concertata dei diversi compensi”. Carlo Salvemini (nella foto a destra), di Lecce Bene Comune, non condivide il metodo di valutazione dell’amministrazione Perrone: “I livelli di retribuzione sono oltre la media di Comuni di pari dimensioni perché a Lecce i dirigenti non sono valutati per indici di produttività, ma i premi vengono assegnati indipendentemente dall’impegno e dalle capacità dimostrate”.