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Nuova Messapia: “A Corigliano c’è rischio di inquinamento della falda acquifera, la Regione cambi idea”

L’associazione ambientalista, promotrice del progetto del “Parco del Mago” che ricade proprio in quell’area, si schiera a fianco dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina 

 

L’Unione dei Comuni della Grecìa è unito contro l’eventuale apertura della discarica di Corigliano d’Otranto, ma può contare anche sul contributo dell’associazionismo, in particolare di Nuova Messapia. L’associazione culturale è concorde con le motivazioni espresse dai sindaci dei dodici Comuni, soprattutto quelle di ordine ambientale. Questa è la spiegazione del suo presidenteFrancesco Manni: “La posizione della discarica è la peggiore nella quale si poteva realizzare. In quel punto, infatti, ci sono numerosi pozzi dell’Acquedotto Pugliese che forniscono la maggior parte dell’acqua potabile ai salentini. Corigliano d’Otranto al centro del Salento, dove l’acqua è più pura, perché più ci si avvicina al mare e più diventa salina. Un’infiltrazione di percolato, quindi, inquinerebbe la falda acquifera, i salentini non avrebbero così più acqua potabile e i contadini non potrebbero irrigare i propri campi”. 

Il bersaglio principale di Manni è la Regione Puglia: “L’assessore Santorsola afferma che la discarica è sicura, ma non la pensiamo allo stesso modo. Già la vecchia discarica, ora messa in sicurezza, infatti, aveva rilasciato del percolato nella falda, come è stato dimostrato in passato. La stessa Regione, inoltre, aveva approvato una legge che vietava la realizzazione di discariche nelle vicinanze delle falde, per poi aggirare la legge da essa stessa voluta”. Per il presidente di Nuova Messapia, però, il Comune di Corigliano d’Otranto non è esente da colpe: “Quando si stabilì la realizzazione della discarica, il Comune non fece nulla per impedirlo, e quando capì che la situazione non era ottimale la Regione era già andata molto avanti col progetto. Adesso i Comuni della Grecìa Salentina sono compatti nello schierarsi contro l’apertura della discarica, ma avrebbero dovuto unirsi una decina di anni fa”. 

Tra gli ostacoli principali Manni individua gli interessi economici della Regione e quegli delle aziende che hanno investito e che difficilmente si tireranno indietro. “Un’apertura della discarica si rivelerebbe dannosa per il progetto del Parco del Mago promosso dalla nostra associazione che lo sta portando avanti insieme ai 6 Comuni aderenti, i quali hanno sottoscritto l’accordo per avviare l’iter burocratico che porterà alla sua realizzazione col contributo di 15 altre associazioni. Mi auguro invece che l’attuale ciclo dei rifiuti, fatto di inceneritori e discariche -conclude Manni-, possa chiudere per fare spazio al compostaggio domestico e a quello di prossimità; questa è la nuova strada che la Regione Puglia deve intraprendere”.

 

Alessandro Chizzini