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Arriva l’imposta di soggiorno. Ed esplode la polemica

A partire dal 1° luglio i turisti pagheranno da 2 euro (in strutture a 2/3 stelle) a 3 euro (4/5 stelle) al giorno. Ma Federalberghi, PugliaPromozione e centrosinistra promettono battaglia 
 
La tassa sul turismo giunge anche nella capitale del Barocco. I turisti che sceglieranno hotel e Bed & Breakfast da 2 o 3 stelle dovranno pagare 2 euro, mentre se sceglieranno delle strutture da 4 o 5 stelle, allora il prezzo lieviterà a 3 euro a testa. Non da subito ma a partire dal 1° luglio. Il denaro che entrerà nelle casse del Comune sarà destinato al miglioramento di servizi legati al comparto: trasporti, materiale informativo, raccolta dei rifiuti. 
Di tutto questo, si è discusso a Palazzo Carafa lunedì scorso alla presenza dell’assessore ai Tributi, Attilio Monosi, Massimiliano Danese (Assoturismo), Federico Pastore e Gianfranco Colella (Confcommercio), Valentina Fragassi (Filcams-Cgil), Gianluca Trisiello (Ugl), Roberta Mazzotta (Pugliapromozione) e Piero Mongelli (Codacons). “Forniremo una bozza di regolamento che sarà sottoposta all’esame di operatori turisti, associazioni dei consumatori e sindacati per accogliere eventuali suggerimenti -ha dichiarato Monosi-. Contiamo di tirare le somme prima dell’approvazione del bilancio 2012. La tassa di soggiorno non partirà immediatamente, anche per venire incontro alle esigenze degli addetti ai lavori che hanno già venduto i loro pacchetti turistici. Stabiliremo assieme a loro quando far entrare in vigore la nuova imposta”. 
Decisamente contrario all’introduzione dell’imposta è Federalberghi, il cui presidente Raffaele De Santis sottolinea come “una tassa del genere non può essere applicata quando ormai la stagione turistica è avviata, con prenotazioni presso le strutture alberghiere già effettuate e pacchetti già venduti”. De Santis dà appuntamento alla riunione sindacale con tutti gli operatori del settore alberghiero di Lecce in programma per il 20 giugno alle 9.30 presso la sede di Confcommercio in via Cicolella. Alla protesta di Federalberghi si unisce anche il secco no di Agenzia PugliaPromozione (ex Apt) e dell’opposizione consiliare che in un comunicato fa sapere: “Vista l’assoluta mancanza di idee strategiche e la necessità di risanare quelle casse comunali che i governi di centrodestra hanno letteralmente prosciugato nel corso degli anni, si ricorre sempre alla tassazione, in una città che è già la più tassata d’Italia. A finire nel mirino dei ‘cecchini’ Perrone e Monosi saranno, da domani, anche i turisti e le tante famiglie leccesi che vivono di turismo, queste ultime già duramente tramortite dall’ipertassazione comunale. Tutto questo è inconcepibile”.
 
Eleonora L. Moscara