Sino a dicembre 2012 sarà l’azienda partecipata a raccogliere e smaltire i rifiuti allo stesso prezzo dello scorso anno. Ma il futuro della stessa Csa rimane tutto da vedere
Il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti è stato prorogato sino al prossimo 31 dicembre di quest’anno alla Csa, società mista pubblico-privata, ma in ogni caso entro quest’anno la società dovrà comunque essere liquidata perché giunge alla sua scadenza naturale. Il costo del servizio è stato quantificato in poco più di 3 milioni e 200mila euro, lo stesso impegno di spesa dello scorso anno. Con questa proroga si pongono le basi affinché sia la nuova amministrazione a gestire il bando di gara per l’affidamento del servizio. Rimane comunque la possibilità che il commissario prefettizio, Matilde Pirrera, decida di bandire la gara, ma al momento non ci sono notizie in tal senso. In ogni caso nella determina dirigenziale del settore Lavori Pubblici è stato previsto che basterà un semplice preavviso di 30 giorni per revocare il servizio nel caso una nuova società si aggiudichi l’appalto. Giungerà alla fine dei suoi giorni la travagliata storia della Csa? Di “morire” pare che la società non ne abbia tanta voglia, tant’è che mentre l’Amministrazione comunale accoglieva il bando predisposto dall’Ato, con perfetto tempismo la Csa protocollava in Comune il progetto per un impianto di compostaggio che potrebbe darle una chance per una “rinascita”.
La società mista doveva essere sciolta senza ulteriori proroghe (almeno questa la volontà manifestata in Consiglio comunale dai consiglieri di maggioranza e opposizione), ma questo progetto -che, tra l’altro, ha il punto di forza di poter essere finanziato con fondi regionali- potrebbe rimettere tutto in discussione, anche perché nel frattempo è in corso un altro progetto presentato dall’amministrazione comunale per potenziare la raccolta differenziata. Intanto pare che l’ampliamento delle attività della società mista sia gradito ai dipendenti che intravedono in questo modo la garanzia di conservare il posto di lavoro.
L’impianto di compostaggio è vantaggioso perché permette di abbattere i costi della gestione dei rifiuti grazie alla diminuzione del conferimento in discarica. In pratica tutto l’umido sarebbe trattato e trasformato in loco e l’attività potrebbe essere redditizia per la società mista se anche altri comuni si rivolgessero alla Csa per lo smaltimento dell’umido. Ma quello che sarà il futuro della gestione dei rifiuti galatinese è tutto da vedere. Certo è che la società mista dal 2009 vive di proroghe e quindi è ormai tempo che la questione si risolva. Il nodo della gestione dei rifiuti ha complicato la vita dell’amministrazione con i veleni in coda per la messa in un cantuccio dell’allora assessore Carmine Spoti. È ben noto che sul rapporto con Ato si è consumata l’ultima frattura tra l’allora sindaco, Giancarlo Coluccia, e i socialisti: la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Infatti il Psi ha lamentato che in una delle ultime riunioni di Ato fosse presente l’allora assessore ai Servizi Sociali, Lilli Villani, e assente l’allora assessore al ramo, Carmine Spoti. Di questa circostanza furono chiesti chiarimenti anche in Consiglio comunale, ma l’ex primo cittadino ha sempre ribadito che alle riunioni era libero di portare chi voleva. Ma quello è stato solo l’atto finale di un’Amministrazione che ormai aveva perso qualsiasi collante e qualsiasi forza propulsiva.
Maddalena Mongiò