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Il Lecce in casa del Genoa per l’operazione-riscatto

Ritorna il campionato ed a Genova i giallorossi provano ad invertire la rotta. Giacomazzi: “Nel calcio, come nella vita, bisogna avere fame” 
 
Il tempo delle promesse lascia il posto ai verdetti delle prestazioni sul campo. Il Lecce è chiamato all’”operazione-riscatto” a partire da domenica prossima nella tana del Genoa, dove si parla della panchina in bilico di Malesani. Ma i giallorossi provano a dare una scossa al momento negativo del campionato con quattro sconfitte ed una vittoria nelle prime cinque giornate di campionato. 
Sulla squadra di Eusebio Di Francesco c’è il dubbio: sarà quella spettacolare vista trionfare al “Dall’Ara” contro il Bologna, oppure quella modesta ed arrendevole contro Udinese, Atalanta, Siena e Cagliari? Lo diranno Di Michele, Giacomazzi e soci in questo ottobre davvero interessante, viste le sfide, oltre che contro Genoa, anche con Milan, Palermo e Novara. Scocca l’ora delle risposte per la squadra salentina, che palesa gravi errori in mezzo al campo, soprattutto nella manovra difensiva. E tra le spie che indicano la difficoltà dei giallorossi vi sono i zero gol firmati dagli attaccanti, oltre alle sole tre reti segnate in cinque sfide. 
Tutto ciò quando l’ambiente prova ad esorcizzare il momento negativo con l’attesa per gli ingressi di Carrozzieri in difesa, Olivera a centrocampo e Muriel in attacco. Tre pedine che possono innalzare le potenzialità di un Lecce, che deve proporre un altro atteggiamento soprattutto sul piano psicologico. Ma occhio perchè questo Lecce, così come è stato costruito in estate dal d.s. Carlo Osti, non ha il “dna” di una squadra battagliera. È più forte dell’organico della scorsa stagione per qualità tecniche, ma forse non pare possedere la dote della sofferenza e del cinismo. A parte il discorso-difesa (il reparto in grande emergenza e dove si sta già lavorando per il mercato di riparazione), parliamo di un gruppo composto da elementi di grandi qualità tecniche. E quindi non è un caso se nella sfida stra-vinta contro il Bologna, i giallorossi hanno palesato una maggiore forza. 
Ma i talenti dei più giovani come Bertolacci, Giandonato, Pasquato, Muriel, Cuadrado vanno supportate dall’esperienza dei più anziani. E lo ha ribadito in settimana Guillermo Giacomazzi: “Nei momenti di difficoltà spetta ai più anziani del gruppo cercare di dare serenità -afferma il capitano-. Tutti quanti dobbiamo dare qualcosa in più”. Una squadra che in mezzo al campo prova un possesso palla senza però incidere e servire inserimenti per gli attaccanti. “Il fatto che gli attaccanti non siamo ancora riusciti a segnare dipende, come anche il subire gol nei primi minuti, da un discorso di squadra. Il fatto che gli attaccanti siano ancora all’asciutto non mi preoccupa. Nel calcio, come nella vita, se non hai fame non cresci e non hai voglia di vincere. Le motivazioni all’interno del gruppo ci sono, anche se ognuno di noi deve dare qualcosina di più per dimostrare di avere fame. Con il momento che stiamo vivendo, non c’entra il fatto di aver cambiato modulo. A mio parere i moduli contano poco, è molto più importante come si interpretano”. 
Dal capitano arriva la carica per la squadra, predicando “sacrificio e  motivazioni”. E solo con queste virtù questo Lecce, dotato di qualità, potrà rialzarsi. 
 
Pasquale Marzotta