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Accordo in vista per la Pet-Tac Calabrese

A partire dal prossimo mese la clinica di Cavallino dovrebbe essere nuovamente convenzionata con la Regione per l’erogazione delle prestazioni diagnostiche
 
La vicenda della Pet-Tac Calabrese, che tanto aveva fatto discutere a causa del mancato rinnovo della convenzione, sembra essere giunta ad un punto conclusivo. L’assessore alla Sanità Tommaso Fiore ha garantito infatti che entro il 30 marzo l’accordo sarà trovato: la svolta dopo l’incontro con il legale dell’Istituto Calabrese, l’avvocato Giangi Pellegrino, che ha espresso soddisfazione “per la disponibilità che chiedevamo verso i pazienti in attesa da diverso tempo” e  il commissario straordinario dell’Asl salentina, Paola Ciannamea. Da sbrigare solo alcune pratiche di natura burocratica per arrivare all’accreditamento formale da parte della Regione e la convenzione che verrà stipulata con l’Asl. 
La vicenda che si trascinava da tempo e che penalizzava gli ammalati salentini, rischiando di costringerli a veri e propri viaggi della speranza fuori provincia. Per Giuseppe Calabrese, titolare del centro radiologico, la mancata autorizzazione da parte della Regione a erogare le prestazioni diagnostiche a carico del sistema sanitario pugliese era senza giustificazioni: “Le prestazioni della Pet-Tac sono indispensabili per la diagnosi che precede la terapia”. Tra i primi ad intervenire sulle voci del presunto accordo, il consigliere della Regione Puglia e presidente di Moderati e Popolari, Antonio Buccoliero: “Se dovesse rispondere a verità la notizia del via libera da parte della Regione per la convenzione con la Pet-Tac di Calabrese a Lecce, allora non si potrebbe non esprimere soddisfazione per una decisione, che mette finalmente fine ad una vera e propria ingiustizia sociale”. Il consigliere, autore di due interrogazioni, rimarca l’importanza dell’accordo: “Non ci sono malati di serie A e malati di serie B soprattutto quando parliamo di patologie delicate come quelle tumorali. Avviare la convenzione con il centro Calabrese significa riconoscere la dignità di tanti pazienti salentini, che hanno diritto, al pari di tutti gli altri cittadini pugliesi, ad ottenere cure efficaci e tempestive, restando nella propria provincia”.