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Galatina si candida come nuovo polo ospedaliero

Nell’ottica del riordino della sanità pugliese gli ospedali di Galatina, Copertino, Nardò, dovrebbero essere unificati in un unico centro. Quali saranno i comuni penalizzati?  
 
La sanità pugliese è in grande agitazione e l’amministrazione Coluccia non vuol farsi trovare impreparata. È di questi giorni la delibera con cui la Giunta comunale ha deciso di inviare alla Direzione Generale dell’Asl di Lecce la propria candidatura ad ospitare un nuovo ospedale. In sintesi l’amministrazione ha avuto notizia che la Direzione Asl sta valutando alcune ipotesi per la localizzazione di un nuovo ospedale. Dovrebbe essere un unico centro di erogazione di servizi sanitari in sostituzione di quelli presenti a Copertino, Galatina, Nardò. Quindi il sindaco, Giancarlo Coluccia, e la sua Giunta hanno individuato le buone ragioni che potrebbero far privilegiare Galatina sugli altri comuni. 
I motivi individuati dalla Giunta sono tutti di ordine logistico. In primis la centralità geografica della città, e non solo. “L’eventuale nuovo insediamento -recita la delibera- ben potrebbe collocarsi nel territorio di questo Comune, non solo in considerazione della centralità geografica della città di Galatina, ma anche in considerazione del fatto che l’area eventualmente utilizzabile per lo scopo, ubicata a Collemeto, lungo la tangenziale adiacente la Strada Statale 101 Lecce-Gallipoli, è immediatamente e agevolmente raggiungibile da tutte le direttrici di marcia”. È chiaro che la possibilità di raggiungere facilmente un ospedale non è fatto secondario, soprattutto per le urgenze. Insomma, non ci sarebbero intralci dovuti al traffico e i mezzi di soccorso potrebbero più agevolmente accedere al Pronto Soccorso. Nella delibera di Giunta si prende in esame come premessa un’altra delibera, questa volta della Giunta regionale, e precisamente la n. 613 del marzo di quest’anno con cui sono state approvate le linee guida per l’attivazione, nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale, di iniziative di Partenariato pubblico/privato e/o di Project Financing con particolare riferimento alla realizzazione di una serie di strutture sanitarie. Perché questa premessa? Potrebbe esserci in campo l’ipotesi di un polo di assistenza realizzato con fondi pubblici e privati? Si vedrà, anche se la bagarre scoppiata attorno ai tetti di spesa ai laboratori privati lascia perplessi sulle logiche di linee guida che aprono ai privati. Viene spontaneo chiedersi quale sia la logica che spinge a considerare i privati una risorsa, ma a fasi alterne. 
 
Maddalena Mongiò