Cerca

Verdi di rabbia (alla luce del sole)

Italia Nostra e il Forum Ambiente e Salute hanno accusano Legambiente di fare affari con le energie rinnovabili. Ultimo caso a Cutrofiano, dove sarà costruito un impianto fotovoltaico di 26 ettari in un parco regionale protetto 
 
“Basta contrapposizioni destra-sinistra: c’è tanta sinistra che nei Comuni fa piani regolatori cementificatori e nelle Regioni apre agli inceneritori”. La svolta propugnata dal portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, non è solo indice di un nuovo percorso che i rappresentanti del Sole che ride vogliono intraprendere per il futuro ma anche della confusione che vige all’interno della galassia ambientalista. Una condizione che a livello locale si traduce non solo in contrapposizioni ma in veri e propri scontri sull’idea di sviluppo del territorio. Un caso emblematico è quello che a Cutrofiano vede Italia Nostra – sezione Sud Salento e il Forum Ambiente e Salute denunciare la volontà di Legambiente di realizzare di “un vasto impianto fotovoltaico, questa volta di addirittura 26 ettari, ubicato lungo la strada provinciale Cutrofiano-Supersano, caratterizzato da maxi-pannelli insegui-sole alti 7 metri”. 
Il progetto, della durata di almeno vent’anni, che vedrebbe l’uso di lenti Fresnel di concentramento e celle fotovoltaiche ad alta efficienza, avrebbe il carattere della sperimentazione, un passo necessario per poi esportare la tecnologia in Africa, nel deserto. Per Italia Nostra e per il Forum, però, “si tratta della stessa tecnologia e delle stesse scusanti adoperate nel Comune di Minervino di Lecce, lì almeno di soli (si fa per dire) 3 ettari, ed in zona artigianale; qui si sta parlando di 26 ettari, l’equivalente di circa 40 campi da calcio, troppo per un esperimento, che peraltro dovrebbe durare almeno 20 anni; e poi il tutto in totale zona agricola”. Il problema nasce dai suoli altamente vocati alla viticoltura per le loro eccezionali caratteristiche pedologiche e idrogeologiche: “Un sito poi che per le sue peculiarità -continuano i rappresentanti delle locali associazioni- rientra di fatto nell’area vasta ‘Bosco Belvedere’, così classificata nella nuova zonizzazione paesaggistica del territorio pugliese in seno al nuovo Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia, recentemente approvato dall’Amministrazione regionale”. Un parco istituito per salvare un’area di alto pregio ed in cui si dovranno finanziare solo progetti di rimboschimento e favorire il biologico ed un agricoltura di recupero delle varietà agro-pastorali della locale tradizione. 
“La valorizzazione delle aree agricole di Cutrofiano- ha dichiarato Marcello Seclì, presidente della locale sezione di Italia Nostra- è inconciliabile con questo ennesimo progetto industriale che offende la rinascita e salvaguardia di questo territorio splendido, già vilipeso da un eccessivo sfruttamento geologico da gravose attività estrattive al Comune di Cutrofiano, già vessato da decine di richieste per altri selvaggi impianti fotovoltaici sempre a terra. Invitiamo a non svendere il proprio territorio in cambio di denaro, royalties, o altro benefit, né a lasciarsi abbindolare dal fumo che accompagna queste proposte, quali l’utilizzazione dei suoli per piantare erba medica da coltivazione biologica o altra coltura, o la creazione di fasce piantumate per la mitigazione di un troppo vasto sfregio al paesaggio, che nell’agro di Cutrofiano, specie poi nel sito in questione, sarebbe davvero intollerabile”.