La “fabbrica dei falsi invalidi” verrà duramente combattuta dal Governo. Sono queste le intenzioni che trapelano dalla manovra correttiva che il Ministero intende rendere effettiva nei prossimi giorni. Ecco le principali novità
Le false pensioni di invalidità rappresentano delle vere e proprie truffe ai danni dello Stato, che incidono pesantemente sul bilancio nazionale. Per questo la manovra finanziaria biennale messa a punto dal Governo prevede una stretta sul rilascio dei sussidi. Cerchiamo ora di capire in che modo le norme (che a breve saranno legge), riusciranno a salvaguardare i bisognosi smascherando chi invece vuole solo speculare sulla pelle degli altri.
Assegno agli invalidi parziali. L’assegno mensile di assistenza è stato fino ad oggi conferito agli invalidi civili parziali, di età tra i 18 e i 65 anni, con invalidità dal 74% al 99%. Adesso per ottenere l’assegno saranno necessari l’iscrizione alle liste di collocamento e il non superamento del limite reddituale annuale di 4.408,95 euro. L’importo dell’assegno è di 256,67 euro mensili al 2010 per un totale di 3336,71 euro all’anno. Dal primo giugno scorso la percentuale minima di invalidità richiesta per la concessione dell’assegno è salita all’85% limite.
Le revisioni. Il Decreto legge allarga la “rettifica per errore”, già previsto per le malattie professionali e le invalidità per lavoro anche per le prestazioni di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap, disabilità e alle prestazioni di invalidità a carattere previdenziale (cioè le pensioni di invalidità concessa in costanza di attività lavorativa). Questo significa che l’Inps potrà correggere, in qualunque momento, le prestazioni erogate, in caso di errore commesso in sede di attribuzione, concessione o erogazione. L’Inps potrà procedere alla revisione entro 10 anni, dalla data del provvedimento. I termini rimangono illimitati in caso di dolo o colpa grave dell’interessato, accertati giudizialmente.
I medici accertatori. Gravi sanzioni per i medici che attestano coscientemente falsamente uno stato di malattia o di handicap da derivi il pagamento di trattamenti economici di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità. Se quei trattamenti economici vengono revocati per “accertata insussistenza dei prescritti requisiti sanitari”, il medico può essere punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa da 400 ad 1.600 euro. È inoltre obbligato a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo di trattamenti economici di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità, nonché il danno all’immagine subiti dall’amministrazione. Infine, gli organi competenti alla revoca (Commissioni di verifica) sono tenuti ad inviare copia del provvedimento alla Corte dei conti per eventuali azioni di responsabilità.
Falsi invalidi. Saranno 500mila le verifiche totali entro la fine del 2012: 100mila nel 2010, 200mila per il 2011 e altrettante per il 2012. Saranno a carico dell’Inps che già ha gestito i 200mila controlli del 2009 sulle singole posizioni degli invalidi civili.