L’evento principale si svolgerà il 23 maggio presso la sala triangolare del Castello Aragonese. Tra gli ospiti attesa la presenza del governatore di Puglia, Nichi Vendola
Sarà la “Porta d’Oriente” ad ospitare la sessione pugliese della “Settimana Nazionale della Sclerosi Multipla”, evento informativo organizzato in tutta Italia e che in sette giorni servirà per tracciare un bilancio sulla ricerca scientifica e sullo stato dei servizi sanitari e sociali del territorio. Ad organizzare la manifestazione è il comitato regionale di Puglia dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla presieduto da Marisa Stefano. “L’Asim -afferma la Stefano- è impegnata insieme ad altre associazioni per trovare le cause e i trattamenti più efficaci per un mondo libero dalla sclerosi multipla. Inoltre cerca di individuare strategie e percorsi innovativi per migliorare la qualità della vita e poter giungere, magari, alla cura risolutiva della sclerosi multipla. Solo per fare alcuni esempi, possiamo citare la ricerca pediatrica e le cellule staminali, questi sono solo alcuni dei filoni a cui l’associazione sta collaborando a livello internazionale. Da anni, l’associazione investe sulla neurobiologia, la genetica, la riabilitazione e la ricerca in risonanza magnetica.
L’appuntamento salentino con la “Settimana Nazionale” è previsto per il 23 maggio (alle 10.30) con la conferenza stampa dal titolo “La disabilità non è una malattia ma una condizione”. Sede dell’incontro la sala triangolare del Castello Aragonese e fra gli ospiti attesi figura il governatore di Puglia Nichi Vendola. “L’associazione Nazionale Sclerosi Multipla -aggiunge ancora il presidente del coordinamento regionale pugliese, Marisa Stefano- si augura che da questa conferenza possa partire un forte messaggio di impegno da parte di tutti gli enti e di speranza per i cittadini con sclerosi multipla”.
L’evento di Otranto “anticipa” di tre giorni la celebrazione della “Seconda giornata mondiale della Sclerosi Multipla”, prevista in tutto il mondo per il 26 maggio. “Ricercatori, volontari e utenti affetti da questa malattia -conclude la Stefano- daranno vita ad un grande movimento per sostenere il diritto delle persone colpite alla migliore qualità di vita e per rinnovare l’impegno a favore della ricerca scientifica, che rimane, al momento, l’unica arma vincente nella lotta contro questa complessa malattia”.
(D. G.)