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Ridefinita la pianta organica del Comune

La “rivoluzione” riduce il fabbisogno del personale per il triennio 2009-2011 dagli attuali 163 a 148 dipendenti, distribuiti nei settori servizi interni, servizi al cittadino e sviluppo locale

 

Rimasta invariata per più di un ventennio, è stata ora rideterminata la pianta organica del comune. Una manovra che passa attraverso la “stabilizzazione del funzionamento degli uffici” e la “limitazione del fenomeno del precariato” condotta in sinergia dal sindaco Ivan De Masi, dall’assessore al personale Loredana Torsello, dagli uffici preposti e dalle organizzazioni sindacali. La ridefinizione ha “generato” 35 concorsi pubblici, i cui bandi sono stati pubblicati nei giorni scorsi, l’assunzione a tempo indeterminato di 14 unità lavorative “precarie” che hanno già lavorato negli enti pubblici, l’indizione del bando di concorso per 21 progressioni verticali e, soprattutto, un risparmio di oltre 400mila euro sul costo del personale. Con questi provvedimenti, in termini pratici, si riduce il fabbisogno del personale per il triennio 2009-2011 dagli attuali 163 a 148 dipendenti, distribuiti nei tre settori servizi interni, servizi al cittadino e sviluppo locale.
“Abbiamo cercato di porre in essere la nostra visione strategica dell’ente, che ci consentirà di traghettare il Comune nel futuro -dichiara il sindaco De Masi-. Allo scopo di garantire il miglior funzionamento di ogni ufficio, abbiamo seguito i criteri dell’efficienza, della valorizzazione del personale e dell’ottimizzazione delle risorse. Sappiamo che un’operazione di questa portata comporta dei sacrifici, ma tutto ciò è assolutamente necessario per rendere la macchina amministrativa al passo con i tempi”. “La rivisitazione della pianta organica -aggiunge l’assessore al personale Loredana Torsello- rappresenta per noi un’assoluta priorità. Se, infatti, sino a vent’anni fa un ente locale poteva benissimo funzionare con molti dipendenti di categoria inferiore, deputati a compiti di tipo prettamente manuale, oggi questo non è più possibile. L’autonomia di cui godono i comuni ha investito questi ultimi di responsabilità prima sconosciute nell’ambito degli enti locali. Il buon funzionamento della macchina amministrativa richiede, oggi, personale più qualificato di quanto non fosse un tempo. I benefici ricadranno non solo sullo stesso ente, ma anche e soprattutto sui cittadini”.

 

Daniele Greco