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Anche le merci senza scalo nel Salento

Si muove Confindustria Puglia per un chiarimento e l’individuazione di possibili soluzioni in merito alla riorganizzazione che Trenitalia ha attuato nel settore del traffico merci del diffuso in Puglia, quello a carro singolo o a gruppi di carri. Da qualche mese, infatti, gli scali delle province di Lecce-Surbo, Brindisi e Taranto non sono più operativi per il traffico merci. L’unico nodo attivo è attualmente quello di Bari con pesanti penalizzazioni per il resto della Regione soprattutto in un momento come l’attuale che vede la Puglia impegnata nel dar vita ad una piattaforma logistica avanzata, che integra snodi stradali e aeronavali nella rete ferroviaria, anche alla luce della costituzione del distretto produttivo pugliese della logistica.
Gli industriali pugliesi già a luglio avevano espresso a Trenitalia il proprio disappunto per la decisione. Una condivisione iniziale sul tema avrebbe permesso di individuare una riorganizzazione locale, magari creando società miste con Trenitalia e varando fasi di transizione verso la soluzione definitiva. Trenitalia ha precisato che sia la riduzione di risorse pubbliche disponibili per il finanziamento del servizio merci che la contrazione della domanda, conseguente alla situazione di congiuntura economica, hanno reso necessaria la riorganizzazione dei servizi ferroviari merci sulla base delle reali esigenze e dimensioni  del mercato. In  Puglia,  in particolare,  è stata effettuata una rimodulazione dell’offerta e non una chiusura di scali merci, come già avvenuto nel resto d’Europa. Trenitalia ha chiarito, inoltre, che tale riorganizzazione è in una fase sperimentale che prevede a livello nazionale la realizzazione di sole dieci piattaforme logistiche, con un unico centro di smistamento per una ciascuna area: lo scalo di Bari è tra questi. Il trasporto è garantito su gomma da una società privata affiliata agli stessi prezzi.
Le Fs hanno comunque assicurato la piena disponibilità ad individuare soluzioni alternative che tengano conto delle esigenze di una regione così vivace e dinamica come è quella pugliese attraverso incontri specifici con i singoli territori. Gli industriali si sono riservati di verificare la funzionalità e competitività di questo progetto in relazione ai prezzi, e contestualmente hanno invitato la Regione Puglia ad un suo concreto intervento attraverso la revisione un Piano regionale dei trasporti merci, anche con il coinvolgimento di Trenitalia, in cui vengano salvaguardati gli interessi di tutti i territori e dei singoli operatori in una visione moderna di rete.