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Notizie certe sui veleni

Il primo cittadino chiede all’Arpa e all’Asl di dare un’esatta e dettagliata misura dell’inquinamento nel territorio intorno alla Copersalento per attivare la procedure per la bonifica

 

Il sindaco Antonio Fitto, alla luce di quanto deliberato nel Consiglio comunale dello scorso 30 ottobre sulla Copersalento chiede lumi agli enti preposti sulla situazione del territorio magliese. L’assemblea, all’unanimità infatti aveva sollecitato il primo cittadino a ritirare l’ordinanza n. 134 in modo da ridare vigore al divieto di ripresa dell’attività dell’opificio espresso con il provvedimento del marzo scorso; ritirare la delibera con cui si proponeva una proprietà a maggioranza pubblica in caso di  costruzione di un nuovo termovalorizzatore e la bonifica del territorio.
Un ordine del giorno approvato dai gruppi di minoranza “che era sostanzialmente identico nei contenuti a quello a suo tempo proposto dalla maggioranza, in coerenza con le iniziative del sindaco, e all’epoca non condiviso dalle opposizioni. Né poteva essere altrimenti in considerazione del dato che solo l’ordine del giorno di recente approvato era legalmente adottabile”. Alla Asl di Lecce è stato chiesto “se sia, allo stato, confermabile quanto asserito e ribadito successivamente nei vari incontri ai tavoli tecnici presso la Prefettura di Lecce con riferimento alla declaratoria di cessazione dell’allarme sanitario e del conseguente venir meno delle condizioni di carattere sanitario che avevano indotto codesti Uffici, al tavolo tecnico tenutosi presso la Provincia di Lecce in data 23 marzo 2009, a consigliare al sindaco di Maglie l’adozione dell’ordinanza n. 42/2009”.
Con la stessa nota il sindaco Fitto, preso atto della dichiarazione di cessato allarme sanitario, vorrebbe conoscere le diverse motivazioni che hanno indotto il competente Ufficio Veterinario della Asl a disporre l’abbattimento di ulteriori capi di bestiame. “All’Arpa ho domandato se trovi validazione scientifica il dato che sia notevole l’estensione territoriale interessata dall’inquinamento da diossina e che sussista, a tutt’oggi, lo stato di allarme sanitario. Essendo ormai trascorso un anno dalle prime rilevazioni, sarebbe naturale poter conoscere, in modo chiaro ed inconfutabile, lo stato reale della situazione nonché se e quali terreni risultino effettivamente inquinati. Ciò al fine di consentire ai responsabili dell’inquinamento di effettuare gli interventi di bonifica a proprie cura e spese”.
Sempre in coerenza col mandato conferito dal Consiglio comunale, il sindaco ha chiesto all’Arpa di effettuare con urgenza una esatta mappatura dei suoli inquinati e di predisporre, conseguentemente, un piano di bonifica dei terreni che risultino contaminati onde consentire gli interventi del caso. “Appare evidente -conclude il sindaco Fitto- come a seguito dell’adozione dell’ordine del giorno e delle successive iniziative del sindaco in sintonia con lo stesso, sia possibile guardare alla situazione in atto col sereno convincimento che si stiano ponendo in essere tutti i più idonei interventi e misure a tutela della salute pubblica e che si stiano effettuando passi in avanti verso la soluzione della problematica già avviata con la sospensione dell’attività in seguito all’ordinanza del sindaco del marzo scorso. Da quella data l’azienda  è inattiva”.