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Le nuove frontiere del turismo locale

Nasce a Lecce il “Sistema Turistico Integrato”, una rete pubblico-privata per lo sviluppo del turismo nel Salento. La varietà dell’offerta turistica va dunque verso un sistema unificato

 

È stato inviato alla Regione Puglia, dopo quasi un anno di coordinamento legato all’assessorato al Turismo del Comune di Lecce, un progetto per lo sviluppo locale del turismo, così denominato, Sistema Turistico Integrato (Stl). Un progetto che nella sua autenticità sussume tutte le iniziative legate al turismo messe in campo fino ad ora dalla Provincia o dalla Regione, in quanto prevede la stretta collaborazione tra pubblico e privato nello sviluppo turistico del Salento. Il termine a cui si fa riferimento, ‘Sistema’, è emblematico, e allude all’idea precisa di creare una rete, in cui ogni aspetto del turismo salentino, che sia culturale, balneare, enogastronomico, religioso, possa giocare di squadra e offrirsi all’utente come corpo unico. Ognuno di questi tavoli tematici, ognuno con un budget autonomo, sarà affidato ad imprese private e alle associazioni di categoria, e convergerà in un unico organismo di guida affidato alla partnership pubblica.
Paolo PerroneIl sindaco di Lecce, capofila tra i promotori del progetto, Paolo Perrone (nella foto a destra) ha ben chiarito come al Salento mancasse proprio una visione di questo genere: “Di solito ‘fare sistema’ -afferma il primo cittadino- è un modo di dire spesso abusato, ma in questo caso è tutto vero. Finalmente si sta capendo che non ha senso proporre ai turisti solo una parte del turismo, per esempio il Barocco leccese, come prodotto a sé stante, staccandolo dal contesto territoriale. Il turismo è una delle leve sulle quali il nostro territorio deve puntare con maggiore convinzione”. L’assessore al Turismo del Comune di Lecce, Massimo Alfarano (nella foto a sinistra), ha confermato che “il sistema turistico locale vuole segnare proprio un punto di rottura con il passato. Con questo progetto -afferma Alfarano- il territorio fa davvero sistema: mettiamo insieme pubblici e privati per una reale e integrata crescita del comparto. È un’idea trasversale, che non ha connotazioni politiche di schieramento”.
Saranno chiesti alla Regione Puglia circa un milione e mezzo di euro per lo start-up. Al ‘Sistema Turistico Integrato’ aderiranno Castrignano del Capo, Cavallino, Collepasso, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Galatina, Gallipoli, Lecce, Leverano, Maglie, Matino, Minervino, Monteroni, Montesano, Racale, Salve, Sogliano Cavour, Squinzano, Tiggiano, Tricase. Trai i sottoscrittori figurano anche l’Università del Salento, Camera di Commercio, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Apt. Aderiranno a breve sindacati, Cna, Api, Provincia, enti gestori di parchi e aree protette e altri 18 Comuni: Alessano, Alliste, Aradeo, Castro, Corsano, Cutrofiano, Martano, Muro Leccese, Patù, Poggiardo, Santa Cesarea, Soleto, Specchia, Spongano, Surbo, Traviano, Ugento, Vernole, (contattati anche Casarano, Galatone, Nardò, Otranto, Salice Talentino, San Pietro in Lama, Trepuzzi, Tuglie, Veglie). Parlando di offerta di turismo, questa breve panoramica di adesioni dice già qualcosa su quello che potrebbe presentarsi come un territorio compatto, un corpo unico come Stl.
Massimo AlfaranoCertamente come domanda di turismo, il Salento questa estate ha ben poco da lamentarsi. Tuttavia, come sostiene il preside della facoltà di Economia dell’Università del Salento, Stefano Adamo, “non possiamo continuare a pensare di incrementare le presenze a luglio e agosto. L’obiettivo della destagionalizzazione è determinante per la crescita socio-economica del territorio. Per ottenerlo occorre puntare sulla qualità”. Affermazioni che trovano sulla stessa onda il presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete, che integra il discorso sul ‘turismo qualità’, respingendo l’idea di un ‘turismo quantità’: “Cerchiamo di scegliere insieme su quale turismo puntare. L’idea di uno sviluppo a 360 gradi non mi sembra la migliore. Piuttosto, calibriamo la nostra offerta su quel che ci chiedono i turisti che ci scelgono, cioè la famiglia media. Stabiliamo il target e costruiamoci intorno il nostro modello turistico. L’altro tema su cui starei attento è la proliferazione dei marchi: non creiamone di nuovi. Ne abbiamo uno, Salento d’amare, che si è rivelato vincente e c’è quello della Camera di Commercio sulle strutture ricettive: puntiamo su quelli che già ci sono, altrimenti creeremo confusione”.

Alessandro Tomaselli