Delicatezza e speranza nel racconto dell’istituto scolastico magliese
di Marcella Spano*
Un intenso mare blu inonda il meraviglioso atrio scoperto del prestigioso Liceo “Francesca Capece” di Maglie; un mare, un tempo definito nostrum, e che adesso si impone ai nostri sguardi con domande che chiedono una risposta e scuotono la coscienza.
Le Studentesse e gli Studenti del Liceo hanno voluto immergersi simbolicamente nelle onde del mare di Cutro
che si sono rivelate, al contempo, speranza di vita e certezza di morte e hanno imposto agli occhi della società, spesso miopi al mondo della scuola, la loro prospettiva e sensibilità. L’8 marzo del Liceo Capece è stato un 8 marzo diverso, lontano dalla simpatica, quanto spesso superficiale, profusione di mimose.
Le Studentesse e gli Studenti del Liceo “Francesca Capece” di Maglie hanno voluto manifestare, con senno e l’opportuna delicatezza che il naufragio di Cutro richiede, il pensiero che non può esistere uguaglianza
senza il principio primario ed inequivocabile del riconoscimento degli altri. Hanno manifestato, soprattutto, che costruire la propria individualità e il proprio essere sociale inizia dall’immedesimarsi, immergersi appunto, nelle esperienze altrui e con esse confrontarsi. Il video dell’iniziativa è disponibile sul sito ufficiale dell’istituto all’indirizzo www.liceocapece.edu.it.
*docente Liceo Classico Statale “Francesca Capece” – Maglie
