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275, parte la petizione on line per bloccare i lavori

Su Change.org è stata avviata una raccolta firme per chiedere un progetto più rispettoso dell’ambiente e della salute dei cittadini. Intanto continua il braccio di ferro legale tra le ditte Matarrese e la Ccc 

 

Non si placano le polemiche intorno alla realizzazione della nuova Strada Statale 275, che oggi ha il nome e il cognome dei cittadini del Capo di Leuca che lanciano un petizione on-line, su Change.org,  indirizzata al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e al Presidente dell’Anas Pietro Ciucci. L’oggetto della richiesta coagula il malcontento di molti e chiede in modo chiaro il blocco immediato della procedura di appalto dei lavori della SS 275 avviata dal Cipe (stimati in circa 288 milioni di euro) e stilato sulla base di un progetto giudicato vecchio e  invasivo. In aggiunta si richiede l’avvio di una nuova progettazione più rispettosa della salute dei cittadini e dell’ambiente circostante e infine un coinvolgimento sostanziale delle comunità locali. 

Ciascuna delle tre richieste tiene dritta la barra del timone verso una crescita del territorio sostenibile e non impattante sugli  ultimi retaggi della civiltà contadina (ulivi secolari, muri a secco, pajare, lamie, menhir) sopravvissuti a manovre speculatorie. Ma non solo: la richiesta evidenzia la priorità di tutelare la salute degli abitanti, attraverso la bonifica di siti inquinati, che potrebbero essere rimessi pericolosamente in circolo dai lavori della nuova strada statale. 

Tutto ciò mentre imperversa la bufera tra i colossi dell’edilizia, la ditta Matarrese e la Ccc, impantanati in cavilli burocratici e irregolarità che minano il contratto già stilato da Anas con Uniland e Ccc. Così mentre il Consiglio di Stato si pronuncia sull’illegittimità dell’affidamento a questi ultimi, senza poterlo però annullare, l’Anas rimane in bilico tra l’agire attraverso l’annullamento dell’atto in autotutela o il risarcimento alla Matarrese. A buttare benzina sul fuoco  giunge in questi giorni la sentenza del Tar di Lecce che ha annullato l’aggiudicazione di una gara in favore di un raggruppamento di cui fa parte Matarrese con la motivazione “difetto del requisito di regolarità contributiva”, condizione necessaria per l’aggiudicazione di qualunque appalto. 

Si profilano così battaglie legali e proteste dei cittadini, che allungheranno ancora le sorti di una delle più controverse opere pubbliche degli ultimi anni.

 

M. Maddalena Bitonti