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252 giorni all’alba

Era il 31 gennaio 2009 quando ventidue abitazioni prospicenti la piazza Dante di Castro Marina crollarono, fortunatamente senza causare vittime. Oggi, dopo quattro anni e quattro mesi, si lavora alacremente per riportare all’antico splendore uno dei luoghi più suggestivi del nostro territorio, in attesa che vengano accertate -una volta per tutte- le reali responsabilità di questo disastro 
 
Quattro anni, quattro mesi e una manciata di giorni. Tanto è trascorso dal grave disastro che ha sfigurato piazza Dante, luogo simbolo di Castro. Era infatti il 31 gennaio 2009 quando alle 15.40 in un sabato pomeriggio la terra ha tremato. Non si trattava di un terremoto, ma pur sempre di una catastrofe, in questo caso per colpa dell’uomo. Sono bastati infatti pochi attimi perché l’intero complesso edilizio composto da una serie di abitazioni poste su tre piani prospicienti la piazza si sgretolasse sotto lo sguardo incredulo della gente che passeggiava nelle vicinanze. 
Nessun morto e nessun ferito, solo distruzione e macerie. E tanta disperazione da parte degli imprenditori locali per le inevitabili ripercussioni sull’economia di un luogo, la “Perla del Salento”, a vocazione espressamente turistica. 
Quattro anni, quattro mesi e una manciata di giorni, dicevamo. Ma finalmente giovedì 31 maggio, dopo un lungo e complesso iter tecnico, legale e amministrativo, sono stati ufficialmente inaugurati i lavori che porteranno, nell’arco di 252 giorni, alla ricostruzione dell’area. Nello specifico il progetto interessa il comparto edilizio tra piazza Dante, via Santuario e Rampa Italia. Un progetto in cui la parola chiave è stata “complessità”, in cui la progettazione architettonica, impiantistica e strutturale dell’intero comparto ha dovuto, di volta in volta, collimarsi con lo specifico di ognuna delle 22 unità immobiliari che compongono il tutto, sempre rispettando quell’organizzazione e stratificazione dei volumi, dei pieni e dei vuoti dell’intera struttura abitativa del nucleo originario prima del crollo, su un salto di quota di circa 14 metri. 
Il progetto, elaborato da un team di progettisti guidato dall’ingegnere Francesco Chirilli, è suddiviso in tre Lotti sulla base delle tipologie d’intervento. 
– Il Lotto 1 è quella parte di aggregato edilizio a pseudo-schiera, solo parzialmente interessata dal crollo, il lembo terrazzato del comparto posto a sud, proteso verso il mare. In questo lotto sono previsti interventi di consolidamento delle strutture con dissesti statici,causati dal crollo e dal tempo. 
– Il Lotto 2 è il fulcro dell’intervento, quella porzione più significativa dal punto di vista della configurazione del prospetto su piazza Dante (le tre arcate su ballatoio), occupata in parte dal banco calcarenitico collassato e dai locali commerciali posti al piano terra. I lavori di questo lotto consisteranno nella ricostruzione delle porzioni di immobili crollati e nella ristrutturazione e consolidamento del resto, per la messa in sicurezza sismica dell’intero lotto. 
– Il Lotto 3 è quella parte dell’aggregato occupato da Rampa Italia, il collegamento verticale tra la stessa piazza Dante e via Santuario, posto all’estremo nord dell’intero comparto. 
Il progetto è uno strumento attuativo di quelle scelte tese ad uniformare gli aspetti formali dell’identità urbana del comparto, per evitare che la discrezionalità del singolo intervento possa ingenerare una configurazione visiva del costruito frammentata, senza riferimento alla spazialità del contesto circostante, tipica dell’architettura spontanea dei nostri centri storici costieri. Pertanto si uniformeranno materiali, colori delle facciate, arredi, elementi decorativi, composizione di volte ed archi anche per quelle superfici di comparto interessate dal rifacimento di facciata.
Il progetto mette in atto, inoltre, anche quelle scelte di carattere tecnico tese a rispondere ai criteri di risparmio ed efficientamento propri della progettazione energetica, come la coibentazione dell’involucro edilizio e l’efficienza degli impianti. Allo stesso modo le strutture in ricostruzione risponderanno agli attuali criteri di progettazione previsti dalla normativa antisismica. 
La spesa prevista per la ricostruzione ed il consolidamento dell’intero comparto è di un milione e 400mila euro, di cui 1.047.978,99 per soli lavori, che saranno a carico del “Consorzio di recupero Castro Marina”, ad eccezione della spesa per la Rampa Italia, a carico dell’Amministrazione comunale. La durata prevista per l’esecuzione dei lavori è di 252 giorni lavorativi.
 
Alessandro Chizzini