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12 e 13 giugno: è tempo di referendum

Acqua, nucleare e legittimo impedimento: sono quattro i quesiti su cui gli italiani sono chiamati ad esprimersi 
 
Dei quattro quesiti oggetto di referendum, due sono stati avanzati dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica (Gestione idrica) e due dall’Idv (Nucleare e Legittimo impedimento). Si vota dalle 8 alle 22 di del 12 giugno e dalle 7 alle 15 del 13 giugno. La vittoria del “Sì” porterà alla cancellazione delle leggi, mentre l’affermazione del “No” lascerà le cose invariate. La validità del voto sarà determinata dal quorum: è necessario che partecipi la metà più uno dei cittadini aventi diritto al voto. 
Primo quesito. Colore scheda: rosso. Titolo: Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione.
Si propone l’abrogazione dell’articolo 23bis del decreto Ronchi, cioè la privatizzazione della gestione dell’acqua o, per meglio dire, dei servizi idrici che in Italia sono assicurati dagli Ambiti Territoriali Ottimali (Ato). Il decreto Ronchi stabilisce che gli Ato debbano affidare i servizi idrici in concessione, cioè fare una gara per affidare ad un’azienda privata almeno il 40% della società. L’abrogazione delle norme del decreto Ronchi determinerebbe un vuoto legislativo che sarebbe colmato dal principio della gara a evidenza pubblica, come stabilito dalle norme europee. 
Secondo quesito. Colore scheda: giallo. Titolo: Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma.
Il secondo quesito propone l’abrogazione di un norma che stabilisce che la tariffa per l’erogazione dell’acqua sia calcolata prevedendo la remunerazione per il capitale investito dal gestore, fino a un massimo del 7%. Secondo i promotori “la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a qualsiasi logica di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio. Abrogando questa parte dell’articolo si impedisce di fare profitti sull’acqua”. 
Terzo quesito. Colore scheda: grigio. Titolo: Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare.
Il quesito propone l’abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare, in particolare due commi: il numero 1 e il numero 8 dell’articolo 5 del decreto-legge 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75. Il primo dell’energia nucleare, mentre il comma 8 in realtà autorizza il Governo a varare una nuova Strategia energetica nazionale. Il quesito è stato modificato dal decreto Omnibus 2011 del governo ed ha perciò un forte valore simbolico per impedire il ritorno al nucleare in Italia.
Quarto quesito. Colore scheda: verde. Titolo: Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale.
Il quesito propone l’abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale. Il legittimo impedimento è un istituto giuridico che attribuisce ad ogni cittadino il diritto di far spostare un’udienza di un processo che lo riguarda se ha un impedimento che, dice la legge, deve essere ‘effettivo e assoluto’. Le nuove norme varate dal Governo  hanno esteso notevolmente i casi in cui, se l’imputato è anche il Presidente del Consiglio, può chiedere di non presenziare al dibattimento e quindi, implicitamente, di rinviarlo.